Librerie del Mondo ” Boulevard Bookstore ” Gèneve — Travel With The Wolf

Originally posted on Travel With The Wolf: Una delle librerie indipendenti più interessanti del panorama elvetico , si trova a Ginevra , dove per la verità ve ne sono molte altre , qui tra le scintillanti luci del centro cittadino(in particolare in questo periodo ), in Rue de Carouge , si trova Boulevard Bookstore ,…

Librerie del Mondo ” Boulevard Bookstore ” Gèneve — Travel With The Wolf

Questioni di stile

strategie evolutive

Si parlave di lime, nel weekend, con alcuni amici.
Non il frutto che si spreme nei cocktail e si pronuncia làim, proprio gl’arnesi dei carpentieri.
E non nel senso che abbiamo abbandonato la letteratura per la falegnameria – anche se, coi tempi che corrono, potrebbe essere una buona strategia evolutiva – ma nel senso di quell’infinito lavoro di ripulitura al quale vengono sottoposti talvolta i racconti, i romanzi, e anche gli articoli.
E la parola chiave, qui, è infinito.
Ho visto straordinari lavori accademici relegati per l’eternità su di un hard disc polveroso mentre l’autore li ripuliva e limava all’infinito, alla ricerca di una perfezione che non è una cosa di questo mondo, né lo potrebbe essere.
Anche se naturalmente, alla fine, è un alibi – meglio continuare a limare che affrontare la possibile l’ostilità – reale o presunta – del pubblico.

Ci vuole un po’ di coraggio.
Bisogna…

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Panni sporchi per Martinengo: Un nuovo caso per l’investigatore privato delle Langhe

Ciao,

ieri sera ho letto l’ultimo libro dell’investigatore privato Martinengo. Fabrizio Borgio l’ho scoperto l’anno scorso durante la prima quarantena. Durante quel periodo lessi i racconti fuori serie: si sono una persona che voluta un autore da scoprire dai suoi racconti e se poi gli piacciono prova con i romanzi. Poi quest’estate ho letto, sempre di Fabrizio Borgio, Il Settimino. Dei libri riguardanti invece Martinengo non avevo preso ancora preso niente. Non saprei il motivo preciso. A inizio Marzo ho approfittato della promozione riguardante “Panni sporchi per Martinengo”, e ho deciso di prenderlo.

Non ho velleità di recensore, conosco i miei limiti, ma posso dire che è stato uno dei migliori acquisti librai, passatemi il termine anche se questo volume l’ho preso in ebook, di questo inizio 2021. Ecco i punti che mi hanno fatto apprezzare questo romanzo:

  • L’ambientazione: le langhe hanno un ruolo importante. Io le conosco poco per quello che conosco mi piace molto e le descrizioni mi fanno rivedere i posti;
  • Il buon Giorgio Martinengo mi piace come personaggio, ma ammetto che su alcuni aspetti del carattere siamo simili e quindi sono entrato in empatia quasi immediatamente;
  • Ho apprezzato il romanzo anche non avendo letto gli altri: a naso sono sicuro che aver letto anche gli altri volumi avrei apprezzato meglio alcuni passaggi. Non averli letti non ha inficiato la lettura: un punto a favore.

Per chiudere inserisco un po’ di Link sull’autore:

Luca

Prima dello steampunk: il clockpunk

Plutonia Publications

Leonardo Da Vinci tank

Nel secondo ebook della mia saga Venatores ho inserito alcuni elementi che, in fase di presentazione, ho descritto essere di natura clockpunk.
Gli esperti sanno di cosa si tratta, ma immagino che molti si siano chiesti il significato di questo curioso termine. Col post di oggi intendo dunque dare una breve descrizione del genere clockpunk.
Esso è un sottofilone del ben più noto steampunk (così come altre branche minori: il dieselpunk, l’atompunk, il teslapunk etc etc).
Se lo steampunk ha come basi l’età vittoriana, la rivoluzione industriale e l’anacronismo di avveniristiche macchine al vapore, il clockpunk copre un’epoca che va – all’incirca – dal 1500 al 1700. Possiamo quindi dire che è il “-punk” del Rinascimento (ma non solo, evidentemente).
La tecnologia fantastica alla base di questo filone prevede macchinari mossi sfruttando l’energia del sole, del vento e di altre fonti naturali. Oltre, chiaramente, ai meccanismi che muovono gli orologi.

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La dignità dello scrittore: un decalogo

Plutonia Publications

Non troppo tempo fa ho scritto e pubblicato un articolo molto simile: La dignità del blogger. Visto che è sempre attuale, vi consiglio di dargli una ripassata.
Fatto? Ok, procediamo.
Questo secondo decalogo nasce dall’ennesimo articolo folle e denigratorio di cui la categoria degli scrittori non sembra poter fare a meno. Questa volta i bersagli sono gli scrittori indipendenti (autopubblicati), perculati malamente da una tizia che gestisce un blog e che, guarda un po’, lavora per una casa editrice. No, non vi pubblico il link perché non merita gloria né pubblicità.
Resta il fatto che, da quando ho iniziato a scrivere e a pubblicare romanzi e racconti, ho trovato decine di articoli più o meno feroci e saccenti, da cui se ne ricava una sola, assurda regola: lo scrittore è sempre e comunque una figura che merita più critiche che elogi, più sberleffi che non rispetto.
Il che, ovviamente…

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