Sapete cosa penso? Che amare i bravi scrittori sia molto facile, se sono fuori dalla nostra portata; meglio ancora se dall’altra parte dell’oceano. Non perché siano americani, nonostante la nota esterofilia di noi italiani, ma perché ci fanno la gentilezza di non prendere il nostro stesso autobus, dove si lotta per occupare i pochi posti liberi. Ben diverso è ammettere che il tizio della porta accanto è uno scrittore straordinario, che i suoi testi sono esplosivi e che, diamine, è così bravo che ti fa seriamente dubitare di te stesso.

Conosco pochi scrittori italiani degni del rispetto che nutro per Davide Mana.
E’ semplicemente così bravo che dovremmo chiedergli di spiegarci come ci riesce e poi tacere in ascolto.
Che successo e riconoscimento trasversale lo raggiungano è a mio parere solo questione di tempo, nonostante oggi sia per certi versi un outsider. E allora ne leggeremo delle belle…
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